Acidosi nei bovini da carne in sistemi di alimentazine intensiva : cause e strategie di prevenzione
Pr. Sergio Calsamiglia, della Universitat Autònoma de Barcelona, Animal Nutrition & Welfare Service.
Le diete ad alta concentrazione utilizzate negli allevamenti intensivi possono determinare fenomeni di acidosi, compromettendo il benessere, la produzione e il rendimento degli animali.
L’utilizzo di bicarbonato di sodio è la migliore strategia di prevenzione, poichè contribuisce a contrastare l’insorgenza di acidosi e offre notevoli vantaggi economici.
Come funziona un sistema di allevamento intensivo?
I sistemi di produzione intensiva consentono elevate performance di crescita dei bovini da carne.
Il sistema di allevamento intensivo nei bovini di carne permette di ottenere un alto tasso di crescita, in tempi relativamente brevi, con un incremento medio giornaliero da 1,0 a 2,0 kg e un indice di conversione di 4-6,5 kg di mangime per ogni kg di aumento di peso vivo, in base a età e razza.
Le diete ad alta concentrazione sono più acidogene
Questo tasso di crescita è raggiunto con l’utilizzo di diete ad alta concentrazione, più energetiche, ma anche più acidogene. L’acidosi è una patologia critica, che può influenzare negativamente l’assunzione e la digestione della razione, ridurre la crescita e l’efficienza alimentare. Inoltre, può provocare gonfiore, infiammazione e problemi podali.
Tutti questi fattori possono incidere sulla redditività e sul benessere animale.
Il giusto equilibrio del pH ruminale
Razioni efficaci per i bovini da carne devono prevedere il giusto equilibrio tra i carboidrati, per ottimizzare l’assunzione energetica, ed il livello ottimale di pH del rumine (tra 6,2 e 7,0)
Il pH del rumine è influenzato da tre fattori
- la produzione di acidi, legata principalmente al tasso di degradazione degli amidi;
- la capacità tampone dell’ambiente ruminale, in cui la secrezione di saliva rappresenta il fattore principale;
- l’eliminazione dei protoni attraverso l’assorbimento o il flusso verso il tratto digestivo.
L’acidosi è spesso dovuta ad una mancata sincronizzazione tra la produzione di acidi e la capacità tampone.
L’importanza delle sostanze tampone nel combattere l’acidosi
E’ possibile tenere sotto controllo l’acidosi ruminale subacuta mediante l’uso di tamponi.
La sostanza tampone più comunemente usata nelle diete di ruminanti all’ingrasso in regime intensivo è il bicarbonato di sodio. I dosaggi raccomandati di bicarbonato per bestiame in allevamento sono stati oggetto di uno studio (Gonzalez et al., 2008a, 2008b) in cui venivano somministrate formulazioni con 0%, 1,25%, 2,5% e 5,0% di bicarbonato di sodio nel concentrato.
Dallo studio è emerso che gli animali ai quali era stato somministrato l’1,25% di bicarbonato di sodio
- assumevano la razione giornaliera con una migliore e maggiore distribuzione nell’arco del giorno;
- dedicavano maggiore tempo alla ruminazione;
- il loro pH risultava meno frequentemente inferiore a 5,8.
Valutazione dei benefici economici utilizzando il bicarbonato di sodio
Un’analisi di costi e benefici, riferita ad uno studio condotto su una mandria composta da 1000 capi, dimostra il ritorno economico dell’uso del bicarbonato di sodio come prevenzione contro l’insorgenza dell’acidosi nei bovini.
I risultati evidenziano un extra profitto pari a circa 5k€/capo/ciclo di crescita ed un vantaggio legato al mantenimento di un pH ruminale stabile.
Per ottenere questi benefici, è fondamentale formulare con cura la quantità di carboidrati fibrosi e non fibrosi e aggiungere un dosaggio di bicarbonato, come sostanza tampone, compreso tra 0,75% - 1,25% di sostanza secca.